Reagire nella misericordia


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La rubrica settimanale con le nostre proposte

Reagire nella misericordia

Domenica, 17 gennaio 2016, in più di 27
mila parrocchie italiane si è svolta la “102ª Giornata Mondiale del Migrante e
del Rifugiato”. Differente dalla “Giornata Internazionale del Migrante”,
proclamata dall’ONU nel 2000 e con ricorrenza il 18 dicembre, la giornata di
ieri, indetta dalla Chiesa Cattolica, rivendica i valori cristiani e di umanità
nella gestione dell’attuale crisi migratoria. Il tema della giornata: Migranti e rifugiati ci interpellano. La
risposta del Vangelo della misericordia”
, invita a riflettere sul Vangelo che promuove la
solidarietà, nonché sull’interpellazione, intesa come la richiesta di adempimento
di un’obbligazione, nel caso specifico, da parte delle istituzioni politiche
europee. La scelta del tema non è dunque miope, al contrario, espressamente
pensata per sottolineare il fallimento del “Sistema europeo di asilo comune”.
Le diverse politiche migratorie producono disuguaglianza e discriminazione
nell’accesso allo spazio di libera circolazione, nel trattamento e nelle
condizioni di accoglienza dei migranti, nonché nella concessione della
protezione internazionale. Tali politiche indeboliscono le relazioni tra gli
Stati, che rifiutano di applicare il principio di “solidarietà” nella
ripartizione dei rifugiati e nella gestione congiunta della crisi
migratoria/umanitaria, minacciando di sciogliere i trattati e adottare politiche
unilaterali. I principi fondatori dell’UE: dignità umana, libertà,
democrazia, uguaglianza
, sembrerebbero dunque vacillare di fronte a
politiche migratorie, nazionali ed europee, sempre più restrittive e
criminalizzanti. L’Europa “fortezza” opta per una risposta securitaria alla
crisi migratoria, imponendo frontiere giuridiche e violando spesso i diritti
fondamentali. Ciò nonostante, assistiamo a un processo di disintegrazione
interna di tale Europa fortezza, nella misura in cui, alcuni Stati ricorrono al
sovranismo al fine di arginare le inefficienze nel trasferimento della
protezione, e più in generale nella gestione congiunta del fenomeno migratorio.
In occasione della Giornata Mondiale del
Migrante, Papa Francesco invita a sostenere i principi fondatori dell’UE,
nonché a rispondere alla richiesta di ascolto e di interpellazione politica da
parte dei migranti. Nel messaggio della Chiesa, appare dunque prioritario l’obbligo
di risposta e di reazione
da parte della classe politica. In tal caso,
occorre interrogarsi su come e se l’interpellazione politica, a livello
europeo, funzioni. Da un lato, le violenze di Colonia e i recenti eventi di
cronaca implicanti i migranti rafforzano i pregiudizi e le resistenze da parte
dei governi nazionali, rendendo dunque difficile una risposta giuridica e
umanitaria comune. Dall’altro, i mutamenti nelle migrazioni contemporanee
rendono spinosa la questione relativa l’individuazione dei migranti aventi
diritto alla protezione internazionale. Il Papa invita dunque la classe
politica europea ad essere promotrice della misericordia, ad “accogliere,
integrare e usufruire del contributo sociale che i migranti possono offrire” e
nello stesso tempo a superare la fase di emergenza, dando spazio a politiche
che tengano conto delle cause delle migrazioni. Quali sono dunque le novità
giuridiche in tal senso? Il progetto europeo “NO TRATTA” co-finanziato
dalla Commissione Europea dal 2013 e reso operativo ad ottobre 2015, offrirebbe nuove garanzie a
quei migranti che, non avendo diritto alla protezione internazionale,
potrebbero rientrare nei programmi di protezione delle vittime di tratta. In
effetti, dai racconti dei migranti e dalle anomalie rilevate nei loro percorsi
migratori, emerge una certa connessione tra tratta e asilo. La natura
persecutoria e la violenza legata allo“smuggling”, nonché le umiliazioni
fisiche subite dai migranti, prima e durante i viaggi, confermano dunque
l’esistenza di tale connubio. Nel momento in cui il limite tra volontarietà e
coercizione risulta poco chiaro, i richiedenti asilo potrebbero così rientrare
nei programmi di assistenza ed integrazione sociale previsti per le vittime di
violenza dal “Testo Unico sull’Immigrazione” (Dlgs 286/1998)

Ribadire l’inviolabilità
della dignità umana, principio base per la costruzione europea, aprirsi
all’ascolto e assumere gli obblighi che discendono dall’interpellazione. Tale è
il messaggio di incontro rivolto alla classe diplomatica e alla società civile
europea chiamate entrambe all’azione.
Laura La Scala

Bibliografia 
 –   Rapporto di
ricerca “Vittime di tratta e richiedenti/titolari protezione
internazionale”, progetto “No Tratta”, direzione Paolo Testa e
Daniela Di Capua, Roma 30 giugno 2014-     Messaggio di Papa
Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2016:
“Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della
misericordia”, 17 gennaio 2016
–      Testo unico
sull’immigrazione, www.altalex.com

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