“Trident Juncture sends a clear message, to our nations and to any potential adversary: NATO does not seek confrontation, but we stand ready to defend all Allies against any threat […]Today, all our forces and equipment are in place – from the largest ship, to the smallest drone. Moving troops and equipment across borders on such a scale is a multinational effort” (1). Con queste parole il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha aperto la conferenza stampa del 24 ottobre 2018 riguardante l’inizio dell’esercitazione. Trident Juncture è considerata la più grande esercitazione della NATO dalla fine della guerra fredda. Secondo i dati forniti, l’esercitazione coinvolge circa 50.000 partecipanti provenienti dei paesi membri dell’Alleanza e di altri paesi partner, circa 250 aerei, 65 navi e fino a 10.000 veicoli. L’obiettivo era quello di assicurare che le forze della NATO fossero addestrate, in grado di operare insieme e pronte a rispondere a qualsiasi minaccia proveniente da qualsiasi direzione (2). In questo articolo, in primo luogo, verrà descritta l’esercitazione, sottolineandone l’origine e le diverse fasi. In secondo luogo, verranno esposte le posizioni degli esperti al fine di comprendre l’utilità dell’esercitazione. Infine, verrano chiariti i risultati di Trident Juncture al fine di mostrarne le implicazioni nello scenario strategico internazionale.
1.Che cos’è l’esercitazione Trident Juncture 18?
Nel 2014, durante il vertice NATO in Galles, l’Alleanza ha deciso di condurre diverse esercitazioni militari di alto profilo per i prossimi anni e Trident Juncture fa parte di queste esercitazioni. La prima si è svolta nel 2015 in Italia, Spagna e Portogallo. Lo stesso anno, la Norvegia si era offerta per ospitare la seconda esercitazione prevista per il 2018, e la NATO ha accettato (3). L’esercitazione si è svolta principalmente nelle parti centrali e orientali della Norvegia e nelle aree aeree e marittime della Svezia e Finlandia, ed è stata coordinata dall’Allied Joint Force Command Naples (JFC Naples). Trident Juncture è stata guidata dall’Ammiraglio statunitense James G. Foggo III, comandante della US Naval Force Europe, US Naval Force Africa, e dell’Allied Joint Force Command Naples dal 2017. L’obiettivo principale di Trident Juncture era quello di addestrare la NATO Response Force (NRF) e testare la capacità di difesa dell’Alleanza, consentendo anche alle forze armate norvegesi di mettere alla prova le proprie capacità di ricevere e gestire il sostegnodelle forze NATO.
Trident Juncture 18 è stata composta da tre fasi principali: una fase di spiegamento che è durata da agosto a ottobre, l’esercitazione vera e propria dal 25 ottobre al 7 novembre, ed infine una esercitazione del personale dal 13 al 24 novembre 2018 (4). In termini tecnici, le ultime due parti dell’esercitazione sono state definite:
- Live Exercise (LIVEX), dal 25 ottobre al 7 novembre, che è stata eseguita principalmente sul territorio norvegese, con alcune attività limitate in Finlandia e Svezia e nelle acque adiacenti, tra cui il Mar Baltico e l’Oceano Atlantico.
- un esercizio finale post-comando computerizzato (CAX/CPX), dal 14 al 23 novembre, che si è tenuto nel NATO Joint Warfare Centre a Stavanger (Norvegia). Si è trattato di una esercitazione amministrativa e non vi erano forze militari a terra, in mare o in aria perché il CPX è stato eseguito come simulazione al computer. Durante questa simulazione, tutti i partecipanti sono stati messi alla prova nell’esercizio delle loro funzioni all’interno della struttura di comando della NATO (5).
Il LIVEX, cioè l’esercitazione vera e propria, si è svolta in mare, in terra e in aria. Nell’esercitazione di terra, una forza del nord e una forza del sud hanno simulato uno scontro l’una contro l’altra. La forza del nord era guidata dal NATO’s Allied Land Command ed era composta da brigate norvegesi, canadesi e svedesi. Invece, la forza del sud è stata guidata dal primo Corpo tedesco/olandese, e era composta da brigate provenienti da Germania, Italia e Regno Unito. La scelta della Norvegia per eseguire l’esercitazione è stata anche legata alle condizioni climatiche della zona. Infatti, le forzee aeree hanno avuto l’occasione di svolgere operazioni complesse tra in condizioni meteorologiche difficili. Il comando aereo alleato della NATO presso la base aerea di Ramstein, in Germania, era incaricato di pianificare l’attività aerea, mentre il Centro nazionale di operazioni aeree della Norvegia (NAOC) pianificava e coordinava la partecipazione norvegese in cooperazione con il Norwegian Joint Headquarters. Le forze marittime sono state divise in due gruppi principali che si sono scontrati a vicenda. La forza marittima del nord era composta da unità provenienti da Canada, Danimarca, Norvegia, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti. La forza marittima del sud era costituita dal NATO Maritime Group 1 and 2 (SNMG1 e SNMG2), Standing NATO Mine Countermeasures Group One (SNMCMG1), una forza anfibia a guida olandese, e navi provenienti dal Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito, che si sono esercitate principalmente nel Mare di Norvegia lungo la costa dalla città di Bergen nella Norvegia occidentale fino a Vestfjorden nella contea di Nordland (7).
Secondo i dati forniti dalla NATO, l’esercitazione, nel rispetto della trasparenza, non è una preparazione ad un attacco militare. La NATO è un’Alleanza difensiva, il cui scopo è proteggere gli stati membri, e in questo caso il nord Europa ha una profonda importanza strategica per la sicurezza: l’esercitazione della NATO non è stato pianificato contro alcun paese o regione specifica. Infatti, Trident Juncture aveva il fine di assicurare che le forze dell’Alleanza possano lavorare insieme in caso di crisi e in qualunque zona (8). Inoltre, lo scorso 31 maggio, durante il NATO-Russia Council, vi è stato uno scambio di informazioni con l’Ambasciatore russo, il quale è stato informato dell’esercitazione e a sua volta ha informato la NATO a proposito dell’operazione Vostok (9), che si è svolta a settembre in Siberia orientale e in Estremo Oriente e ha coinvolto anche le forze armate di Cina e Mongolia, come aveva anche reso noto il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. Tutti i membri dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, inclusa la Russia e Biellorussia, sono stati invitati a inviare osservatori, per garantire la trasparenza dell’esercitazione (10). Inoltre, in un programma separato, la NATO ha anche invitato gli osservatori di Svezia, Nuova Zelanda, Serbia, Azerbaigian, Emirati Arabi Uniti, Algeria e Svizzera (11).
2.Il parere degli esperti
L’esercitazione ha messo alla prova l’intera catena militare della NATO e soprattutto è servita per testare e migliorare le capacità della NATO Reponse Force (NRF) e delle forze di altri alleati e partner, assicurando che possano lavorare insieme. La NRF è una forza multinazionale altamente preparata e tecnologicamente avanzata composta da forze terrestri, aeree, marittime e dalle Special Operations Forces (SOF) che l’Alleanza può schierare rapidamente ovunque sia necessario. Oltre al suo ruolo operativo, la NRF può essere utilizzata per una maggiore la cooperazione in materia di formazione ed esercitazione, infatti la NRF fornisce una dimostrazione tangibile della coesione e dell’impegno della NATO per la deterrenza e la difesa collettiva (12).
Secondo Derek Chollet, Vice-presidente e Senior advisor per la politica di sicurezza e difesa del German Marshall Fund degli Stati Uniti, oggi la NATO ha bisogno di questa esercitazione (13). La NATO deve garantire che gli eserciti dei suoi 29 stati membri possano collaborare efficacemente in caso di emergenza e quindi tali manovre servono anche a identificare punti deboli nella pianificazione e nella logistica. Secondo l’esperto, allo stesso tempo, la NATO ha avto l’occasione di prestare molta attenzione alla reazione della Russia. Gli Stati Uniti, come gli europei, furono completamente sorpresi quando i russi invasero l’Ucraina nel 2014 e annessero illegalmente la Crimea. Da allora, i rischi sono stati valutati in modo diverso e le capacità sono aumentate. Affinché la NATO possa svolgere il proprio ruolo di difesa colettiva, allora le esercitazioni risultano essere essenziali. Secondo Derek Chollet, Trident Juncture, essendosi svolta nella trasparenza tra le diverse parti, deve essere interpretata come una esercitazione necessaria ma allo stesso tempo non offensiva (14).
Secondo Erlingur Erlingsson, storico militare e ricercatore alla School of Advanced International Studies (SAIS) di Washington, la solida partecipazione del Canada e degli Stati Uniti al fianco degli alleati europei è stata una dimostrazione visibile del legame transatlantico e dell’unità della NATO in quanto istituzione (15).
Nel suo saggio “A credible transatlantic bond: Trident Juncture and NATO capabilities” sottolinea che dopo la fine della Guerra Fredda la NATO ha prestato poca attenzione al fianco nord a causa del fatto che durante gli anni 90 la Russia versava in difficoltà economiche e il processo di modernizzazione militare risultava essere lento. Ma negli ultimi anni la situazione è cambiata, e questa è la ragione per cui l’esercitazione Trident Juncture è uno sforzo tempestivo da parte della NATO per prepararsi alle minacce attuali e future. Negli ultimi anni, la Russia più assertiva ha sconvolto il panorama della sicurezza in Europa e nel Nord Atlantico. I pianificatori militari della NATO vogliono quindi tenersi pronti per valutare e addestrare le capacità dell’Alleanza per dissuadere, contrastare e, se necessario, difendere questa crescente capacità belligerante e militare russa. Inoltre, negli ultimi anni la Russia ha efficacemente modernizzato la propria forza sottomarina ed ora è un concorrente alla pari credibile per la NATO: questa crescente capacità, che va ben oltre la semplice protezione dei propri confini è una delle principali cause di preoccupazione. Secondo l’autore, l’esercitazione Trident Juncture 18 ha lo scopo di dissuadere ogni tipo di attacco, fornendo una chiara garanzia della capacità della NATO di preparare e schierare le forze per una grande operazione a tutela dell’ articolo 5 in un complesso ambiente di sicurezza (17).
In un articolo pubblicato nel sito dell’Atlantic Council, Clementine G. Starling (direttore associato presso l’Atlantic Council Scowcroft Center for Strategy and Security’s Transatlantic Security Initiative) sostiene che la tensione tra la NATO e la Russia nell’ultimo anno è stata molto elevata a causa delle interferenze nelle elezioni democratiche di alcuni paesi, dell’uso di un agente nervino chimico sul suolo britannico, degli attacchi informatici mirati e delle violazioni dello spazio aereo alleato. In questo contesto, la NATO, grazie all’esercitazione ha voluto testare le sue capacità di difesa (18). Dopo l’elezione del Presidente Donald Trump ci sono state tensioni politiche e diplomatiche tra le due sponde dell’Altantico soprattutto riguardanti la spesa destinata alla difesa collettiva. Dunque, secondo l’autrice, più che una minaccia per la vicina Russia, Trident Juncture è un enorme segno di coesione, con la partecipazione di tutti i ventinove stati membri. Quindi l’esercitazione ha avuto tre scopi significativi. In primo luogo, a livello pratico, ha messo alla prova la capacità della NATO di rispondere rapidamente e mobilitare le forze. In secondo luogo, ha mostrato l’interesse della NATO per il suo fianco nord, potenziandolo e rafforzandolo al fine di adattare le proprie strategie a tutti gli scenari. Infine, a livello politico, l’esercizio serve a rassicurare gli alleati che confinano con la Russia (19).
In un articolo pubblicato nel sito “Gli occhi della guerra”, il giornalista Alberto Bellotto fa notare che l’esercitazione non deve essere intesa come una provocazione nei confronti della Russia, ma come un test per la logistica (20). Grazie all’esercitazione la NATO sta riproponendo una vecchia abilità della Guerra Fredda, cioè quella di riuscire a spostare le truppe. Secondo diversi ufficiali della NATO, le strade, i ponti, le gallerie e le ferrovie non sono più dimensionate per trasportare mezzi militari e non sono più in grado di trasportare carri armati da centinaia di tonnellate. Quindi, i paesi della NATO dovrebbero modernizzare e adattare le infrastrutture grazie anche al supporto dell’Unione europea con un’insieme di norme che unifichino e rendano omogenee alcune disposizioni, come le leggi sul traffico e spingendo i vari stati membri a investire più fondi in infrastrutture che rispettino i parametri NATO (21).
3.Una esercitazione che minaccia?
Il 24 Ottobre 2018, a Bruxelles il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha detto “NATO is a defensive Alliance. We are transparent in the way we exercise. All members of the Organisation for Security and Cooperation in Europe have been invited to send observers to Trident Juncture. And I welcome that Russia, as well as Belarus, have accepted the invitation. NATO also briefed Russia on Trident Juncture in the NATO-Russia Council earlier this year. NATO Allies respect the OSCE Vienna Document on transparency of military activities both in letter and in spirit. While Russia has not notified a single exercise since the end of the Cold War” (22).
In effetti, l’esercitazione si è svolta nelle trasparenza reciproca e nel rispetto dello scambio di informazioni. Tuttavia, attualmente, il clima tra la Russia e la NATO è abbastanza teso. Secondo le dichiarazione del Segretario generale, la NATO continua a mostrare la propria preoccupazione per la mancanza di rispetto da parte della Russia nei confronti dei suoi impegni internazionali, compreso il trattato sulle forze nucleari a medio raggio, cioè il Trattato INF. Questo trattato, firmato dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica nel 1987 abolisce un’intera categoria di armi ed è un elemento cruciale della sicurezza e, secondo la NATO, questo trattato è in pericolo a causa delle azioni della Russia, la quale dopo anni di smentite, ha recentemente riconosciuto l’esistenza di un nuovo sistema missilistico, chiamato 9M729. La Russia non ha fornito risposte credibili su questo nuovo missile. Tutti gli alleati concordano sul fatto che la Russia stia violando il Trattato (24). Ciò ha anche comportato la reazione del Presidente Donal Trump, il quale intende ritirarsi dal Trattato.
Secondo la NATO, Trident Juncture ha messo alla prova la sua capacità di addestrare e operare insieme, anche nelle aree settentrionali dell’Alleanza. La NATO afferma inoltre che ha messo alla prova la capacità dell’Alleanza di operare a basse temperature e su terreni difficili. Secondo le forze armate norvegesi, l’esercitazione è stata una prova per la capacità del paese di ricevere e gestire grandi quantità di truppe ed equipaggiamento militare. Esse sostengono inoltre che le esercitazioni hanno messo alla prova il concetto di difesa totale della Norvegia: le risorse militari e civili totali da utilizzare per prevenire e gestire crisi e conflitti. Infatti, le autorità civili, il settore sanitario, le Ferrovie dello Stato, l’Amministrazione norvegese delle strade pubbliche e la Direzione norvegese per la Protezione civile hanno sostenuto l’esercito nell’ospitare le truppe alleate durante l’esercitazione (25). A più riprese, il Segretario generale, insieme al Generale Curtis Scaparrotti, ha dichiarato “Our deterrence and our defence, it’s not there to provoke a conflict, it is there to prevent a conflict. And we strongly believe that the best way to prevent conflict is to show the unity and the strength of the Alliance, as we do through the Trident Juncture exercise, with all these excellent capabilities” (26).
Dall’inizio delle manovre, tutti hanno voluto ribadire un concetto: non sono manovre contro la Russia. Anche il ministro della Difesa norvegese, Frank Bakke-Jensen, ha tenuto a ricordare che Trident Juncture non rappresenta una misura di difesa contro una minaccia militare diretta alla Norvegia. Tuttavia, considerando lo scenario ai confini nord ed est dell’Alleanza, è opportuno preparasi per evitare incidenti (27).
La Russia è stata tra gli osservatori dell’esercitazione, ma è evidente che la percepiscano come una manovra volta a difendere il fianco nord dell’Alleanza da una eventuale loro mossa. In effetti, però, bisogna sottolineare che l’esercitazione è programmata da anni e che a settembre 2018 proprio la Russia ha iniziato l’operazione Vostok 18. La Vostok 2018 è stata una operazione, durata dall’11 al 17 settembre che ha coinvolto i distretti militari russi centrali (Volga e Urali) e orientali (Siberia) e almeno 29 regioni dell’intera Federazione. Inoltre, sono state coinvolte le flotte settentrionali e del Pacifico, oltre alle Forze Aerospaziali e quelle degli Aeromobili (28). L’operazione si è suddivisa in due tappe. Nella prima tappa i Comandi Operativi Strategici Interforze e la Flotta del Nord si sono dispiegati sulla parte orientale, per la preparazione al combattimento, oltre al pieno dispiegamento della Marina Militare russa tra il Nord e l’Estremo Oriente. La seconda tappa è stata dedicata alla organizzazione dei gruppi interforze per preparare le truppe alla escalation degli scontri e dei combattimenti nella direzione transbalkalica, oltre a simili operazioni marittime nel Pacifico (29). Quindi, comparando, sia la Russia che la NATO hanno compiuto esercitazioni per la difesa dei propri confini.
Nonostante le speculazioni legate alla necessità del Trident Juncture e Vostok 18, nessun incidente grave è avvenuto tra NATO e Russia durante le loro manovre: le esercitazioni, oltre ad essere pianificate anni prima, hanno lo scopo principale di testare le proprie capacità in casi di emergenza. Che poi siano anche un mezzo per mostrare la propria forza ai propri vicini è innegabile. Ma questo è ciò che fanno le potenze militari senza però evitare di mantenere il dialogo politico, almeno finché possibile.
Maria Elena Argano
1 NATO Website, Press Conference by NATO Secretary General Jens Stoltenberg ahead of exercise Trident Juncture: https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_159666.htm
2 NATO Website, Trident Juncture 18 Media Resources: https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_158620.htm
3 Regjeringen Website, NATO sier ja til store-ovelse I Norge I 2018: https://www.regjeringen.no/no/aktuelt/nato-sier-ja-til-stor-ovelse-i-norge-i-2018/id2394173/
4 NATO Website, Facts and informations – Exercise Trident Juncture 2018: https://forsvaret.no/en/ForsvaretDocuments/Facts-English.pdf
5 NATO Website, Joint Warfare Centre: http://www.jwc.nato.int/index.php/organization/mission
6 Trident Juncture 18 on Naton artikla 5 -harjoitus, johon myös Suomi osallistuu: http://aripesonen1.puheenvuoro.uusisuomi.fi/262103-trident-juncture-18-on-naton-artikla-5-harjoitus-johon-myos-suomi-osallistuu
7 NATO Website, Facts and informations – Exercise Trident Juncture 2018: https://forsvaret.no/en/ForsvaretDocuments/Facts-English.pdf
8 Ibidem
9 NATO Website, Press briefing on Exercise Trident Juncture 2018: https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_155888.htm
10 NATO Website, Pre-ministerial Press conference: https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_158684.htm
11 NATO Website, International observers visit exercise Trident Juncture: https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_160033.htm
12 NATO Website, NATO Response Force: https://www.nato.int/cps/ie/natohq/topics_49755.htm
13 Suddeutsche Zeitung Website, Es braucht diese Ubungen unbedingt: https://www.sueddeutsche.de/politik/nato-manoever-trident-juncture-1.4183894
14 Ibidem
15 NATO Website, A credible transatlantic bond: Trident Juncture and NATO capabilities: https://www.nato.int/docu/review/2018/Also-in-2018/a-credible-transatlantic-bond-trident-juncture-and-nato-capabilities-military-exercise/EN/index.htm
16 US Politics Website, NATO forces at Trident Juncture put together for cold-weather operations: https://uspolitics.10ztalk.com/2018/11/05/nato-forces-at-trident-juncture-put-together-for-cold-weather-operations/
17 Ibidem
18 Atlantic Council Website, Trident Juncture: NATO’s crisis response put to the test: http://www.atlanticcouncil.org/blogs/new-atlanticist/trident-juncture-nato-s-crisis-response-put-to-the-test
19 Ibidem
20 Occhi della Guerra Website, NATO cos’è Trident Juncture e perché è così importante: http://www.occhidellaguerra.it/cose-trident-juncture-e-perche-e-cosi-importante/
21 Ibidem
22 https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_159666.htm?selectedLocale=uk
23 https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_159663.htm?selectedLocale=fr
24 https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_158684.htm
25 Norwegian Armed Forces, On track ahead of Trident Juncture: https://forsvaret.no/en/newsroom/news-stories/on-track-ahead-of-trident-juncture
26 NATO Website, Press Conference: https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_159355.htm
27 Occhi delle Guerra Website, La NATO “invade” la Norvegia e scatena l’ira della Russia: http://www.occhidellaguerra.it/nato-esercitazioni-norvegia-russia/
28 Formiche Website, Il senso strategic delle esercitazioni Vostok 18. L’analisi di Valori: https://formiche.net/2018/10/senso-strategico-esercitazioni-vostok/
29 Ibidem