#Pensatopervoi
La rubrica settimanale con le nostre proposte
Cause ed effetti del bipartisanship americano sullo scenario internazionale:
dal 1776 al 1945
dal 1776 al 1945
L’eccezionalismo è un fenomeno che si spiega
principalmente con lo sviluppo sociale ed economico di un paese che non ha
bisogno del governo per facilitare la mobilità sociale, e costruire libere
istituzioni. In politica estera, i principi alla base di tali istituzioni hanno
sempre nutrito un sentimento di eccezione. L’imperialismo di George Bush, e
l’attuale politica estera di Barack Obama sono il risultato di una evoluzione politica
ed economica cominciata con la nascita della federazione americana, ed
incrementata all’inizio della seconda guerra mondiale. Tuttavia, svelare i
meccanismi del bipartisanship può rendere più chiare le scelte di politica
estera fatte da amministrazioni diverse, e allo stesso tempo mostrare come
delle false credenze possano stigmatizzare le strategie e i valori di due
partiti politici apparentemente opposti. L’eccezionalismo americano ha sempre
avuto importanti implicazioni per la politica estera. Storicamente, gli
americani hanno visto le loro istituzioni non come adattate esclusivamente per
il popolo del Nord America, ma come l’incarnazione di certi ideali e
aspirazioni universali da estendere uno giorno nel resto del mondo. Oggi, è uso
comune criticare i “neoconservatori” dell’amministrazione Bush per il
loro progetto messianico di promuovere la democrazia nel mondo. Ma questa
tendenza idealistica è presente nella politica estera americana sin
dall’avvento della Repubblica. La loro auto-percezione si fonda sulle parole
ereditate dall’era coloniale «novus ordo seclorum» (“il nuovo ordine dei
secoli”), che riflette perfettamente la visione dei Padri Fondatori americani
per il significato storico e universale della propria esperienza democratica.
Nel XX secolo, i timidi sforzi idealistici di Woodrow Wilson per fondare la
Società delle Nazioni, e la promulgazione delle quattro libertà di Franklin D.
Roosevelt riflettono la convinzione condivisa degli americani nell’universalità
delle loro istituzioni. In questo articolo l’obiettivo è spiegare il percorso
che ha trasformato gli Sati Uniti da potenza isolazionista a forza
intervenzionista, prendendo in considerazione le caratteristiche principali che
hanno fondato la Repubblica. Successivamente sarà presa in considerazione l’era
del consolidamento delle colonne portanti dello stato americano, mostrando la
loro resistenza alle sfide economiche, politiche e finanziarie. Infine, verrà
mostrato come dall’eccezionalismo è nato un sistema bipartisan all’alba della
seconda guerra mondiale, e quindi le cause e le implicazioni.
principalmente con lo sviluppo sociale ed economico di un paese che non ha
bisogno del governo per facilitare la mobilità sociale, e costruire libere
istituzioni. In politica estera, i principi alla base di tali istituzioni hanno
sempre nutrito un sentimento di eccezione. L’imperialismo di George Bush, e
l’attuale politica estera di Barack Obama sono il risultato di una evoluzione politica
ed economica cominciata con la nascita della federazione americana, ed
incrementata all’inizio della seconda guerra mondiale. Tuttavia, svelare i
meccanismi del bipartisanship può rendere più chiare le scelte di politica
estera fatte da amministrazioni diverse, e allo stesso tempo mostrare come
delle false credenze possano stigmatizzare le strategie e i valori di due
partiti politici apparentemente opposti. L’eccezionalismo americano ha sempre
avuto importanti implicazioni per la politica estera. Storicamente, gli
americani hanno visto le loro istituzioni non come adattate esclusivamente per
il popolo del Nord America, ma come l’incarnazione di certi ideali e
aspirazioni universali da estendere uno giorno nel resto del mondo. Oggi, è uso
comune criticare i “neoconservatori” dell’amministrazione Bush per il
loro progetto messianico di promuovere la democrazia nel mondo. Ma questa
tendenza idealistica è presente nella politica estera americana sin
dall’avvento della Repubblica. La loro auto-percezione si fonda sulle parole
ereditate dall’era coloniale «novus ordo seclorum» (“il nuovo ordine dei
secoli”), che riflette perfettamente la visione dei Padri Fondatori americani
per il significato storico e universale della propria esperienza democratica.
Nel XX secolo, i timidi sforzi idealistici di Woodrow Wilson per fondare la
Società delle Nazioni, e la promulgazione delle quattro libertà di Franklin D.
Roosevelt riflettono la convinzione condivisa degli americani nell’universalità
delle loro istituzioni. In questo articolo l’obiettivo è spiegare il percorso
che ha trasformato gli Sati Uniti da potenza isolazionista a forza
intervenzionista, prendendo in considerazione le caratteristiche principali che
hanno fondato la Repubblica. Successivamente sarà presa in considerazione l’era
del consolidamento delle colonne portanti dello stato americano, mostrando la
loro resistenza alle sfide economiche, politiche e finanziarie. Infine, verrà
mostrato come dall’eccezionalismo è nato un sistema bipartisan all’alba della
seconda guerra mondiale, e quindi le cause e le implicazioni.
Continua a leggere….
Maria Elena Argano
Maria Elena Argano
Articolo sulla politica americana e il suo sistema interno