L’attuale escalation di violenza tra Israele e Hezbollah ha avuto conseguenze dirette sul contingente dell’UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), con forze israeliane che hanno colpito basi italiane situate nel sud del Libano. Questi attacchi rappresentano un grave incidente diplomatico e una potenziale violazione del diritto internazionale, con significative ripercussioni geopolitiche per l’intera regione. Questo contesto va compreso alla luce delle dinamiche storiche del conflitto arabo- israeliano, dell’equilibrio regionale tra Libano e Israele, e del ruolo degli attori internazionali, in particolare Nazioni Unite, Unione Europea e Stati Uniti. 1
La missione UNIFIL è regolata dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (2006), adottata per garantire un cessate il fuoco duraturo tra Israele e Hezbollah dopo il conflitto del 2006. Secondo il mandato dell’UNIFIL, le forze ONU devono monitorare il confine tra Israele e Libano, sostenere il governo libanese nel mantenimento della pace e prevenire una ripresa delle ostilità.2 Qualsiasi attacco intenzionale contro queste forze internazionali costituisce una violazione del diritto umanitario internazionale.
Secondo l’articolo 8(2)(b)(iii) dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, gli attacchi deliberati contro personale o equipaggiamento coinvolto in operazioni di mantenimento della pace, autorizzate dalle Nazioni Unite, costituiscono crimini di guerra. Gli attacchi israeliani contro basi UNIFIL, che hanno provocato danni strutturali e ferimenti di peacekeeper, potrebbero configurarsi come tali crimini, sollevando interrogativi giuridici sul rispetto delle norme internazionali da parte dello Stato di Israele.3
L’Italia, con oltre 1.000 soldati coinvolti nella missione UNIFIL, ha denunciato questi attacchi. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato che né l’Italia né le Nazioni Unite possono subire pressioni da Israele. Questo evidenzia la necessità di riaffermare l’autonomia e la neutralità delle missioni di pace, principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite.4
Qual è il ruolo degli Stati Uniti d’America?
Gli Stati Uniti, tradizionalmente sostenitori di Israele, si trovano in una posizione contraddittoria. Sebbene Washington supporti ufficialmente le missioni di pace dell’ONU, il suo appoggio incondizionato a Israele crea frizioni con il diritto internazionale. Gli USA continuano a fornire assistenza militare a Israele, sottolineando la loro priorità strategica nella difesa di Tel Aviv. Tuttavia, secondo il principio del jus in bello e il diritto internazionale umanitario, gli Stati Uniti dovrebbero fare pressione su Israele affinché rispetti le leggi della guerra, inclusa la protezione delle forze di pace internazionali.5
Questa posizione ambigua mina la credibilità degli Stati Uniti come arbitro imparziale nelle crisi internazionali. In passato, gli USA hanno invocato il rispetto del diritto internazionale in altre situazioni, come in Ucraina o in Siria, ma la loro mancanza di condanna esplicita delle azioni israeliane contro l’UNIFIL potrebbe essere interpretata come una violazione dei principi di coerenza nelle relazioni internazionali.
Il ruolo dell’Italia nella crisi: strategie Diplomatiche e azioni per la sicurezza Internazionale
L’Italia, con il suo significativo contributo all’UNIFIL, ha il potenziale per svolgere un ruolo diplomatico cruciale. Roma potrebbe guidare un’iniziativa all’interno dell’Unione Europea per condannare fermamente le violazioni israeliane, promuovendo al contempo un rafforzamento delle risoluzioni ONU per garantire la sicurezza dei peacekeeper. Inoltre, l’Italia potrebbe spingere per una revisione delle esportazioni di armi verso Israele, in linea con l’Articolo 7 del Trattato sul Commercio delle Armi (ATT), che vieta la vendita di armamenti in situazioni in cui potrebbero essere utilizzati per commettere violazioni del diritto internazionale. 6
Il primo ministro libanese ad interim, Najib Mikati, ha chiesto una risoluzione ONU per un cessate il fuoco immediato e per l’attuazione completa della Risoluzione 1701.7 L’Italia potrebbe sostenere questa richiesta nelle sedi internazionali, promuovendo negoziati tra le parti coinvolte e utilizzando la propria influenza diplomatica per ottenere l’impegno degli Stati Uniti in una risoluzione pacifica del conflitto.
L’escalation di violenza lungo il confine tra Israele e Libano e gli attacchi contro l’UNIFIL costituiscono una grave minaccia alla stabilità regionale e una violazione delle norme del diritto internazionale. Le azioni delle forze israeliane contro i peacekeeper italiani e altri contingenti sono inaccettabili dal punto di vista giuridico e devono essere trattate come potenziali crimini di guerra.
Il ruolo dell’Italia in questa crisi può essere determinante: promuovere una risoluzione pacifica, proteggere i propri militari e difendere i principi del diritto internazionale sono priorità immediate. Allo stesso tempo, la comunità internazionale, inclusi gli Stati Uniti, deve dimostrare un impegno più coerente nel rispetto del diritto internazionale, altrimenti rischia di minare la legittimità delle istituzioni globali come le Nazioni Unite e il sistema di protezione internazionale dei diritti umani.8
Edward Richard Junior Bosco
1. https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/10/11/medio-oriente.-nuovo- attacco-alla-base-italiana-unifil.-crosetto-siamo_550ae581-a46b-442f-af03- 2b80bfd6fe64.html
- https://www.difesa.it/operazionimilitari/op-intern- corso/unifil/missione/28033.html
- https://www.icrc.org/sites/default/files/document/file_list/war-crimes- comparative-table.pdf
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/10/crosetto-italia-onu-non-ordini- israele-video/7726206/
- https://www.icrc.org/en/law-and-policy/jus-ad-bellum-and-jus-bello
- https://unipdcentrodirittiumani.it/it/strumenti_internazionali/Trattato-delle-Nazioni-Unite-sul-commercio-di-armi-2013/216
- https://www.repubblica.it/esteri/2024/10/03/news/premier_libano_risoluzione _1701-423532336/
- https://ihl-databases.icrc.org/en/