Ecco il resoconto del Discorso Programmatico del Primo Ministro Mario Draghi, durato quasi un’ora, e tenuto al Senato della Repubblica:
1. Draghi chiede senso di responsabilità. del dovere e di sacrificio ai Parlamentari e ai Partiti del Parlamento per un Governo di cittadini e per i cittadini. Un “Governo Repubblicano”.
2. Priorità ai Giovani, per un futuro migliore, contro gli sprechi ritenuti una “sottrazione di diritti” nei confronti delle nuove generazioni. Questa, dice Draghi, “non è più una opzione, ma un dovere”.
3. Slancio fortemente Europeista e Atlantico. Draghi pone l’Euro come una riforma “irreversibile“: “Cedere sovranità per acquisire sovranità condivisa“. (Qui si nota una certa insofferenza nella mimica del leghista Giorgetti, che siede alla destra di Draghi, poiché le parole di Draghi sono state viste come indirizzate direttamente a Matteo Salvini).
4. Resoconto sulle sfide poste dalla Pandemia in Corso “un nemico di tutti“, sul piano sanitario, economico ed educativo. Il riferimento si sposta quindi sul sistema italiano di protezione sociale, il quale deve essere rafforzato (si intuisce, inoltre, una proroga del blocco dei licenziamenti). Draghi mette in luce le difficoltà degli studenti delle scuole, soprattutto dei licei, che si stanno traducendo in una sempre più ampia #disuguaglianza. Sottolinea la necessità di recuperare, in aula, le ore perse tramite una rimodulazione del calendario scolastico e dell’offerta educativa tanto nel comparto umanistico quanto in quello tecnico-scientifico (anche in questo campo attesa una riforma).
5. Sanità: Accelerazione sul Piano vaccinale. Draghi annuncia anche una riforma del Sistema Sanitario Nazionale. Grande attenzione sull’assistenza sanitaria di prossimità e tele-medicina.
6. Università: Draghi annuncia una maggiore attenzione (finanziamenti?) alla ricerca scientifica. Essa è connessa strettamente alla risposta che l’Italia dovrà mettere in campo non solo alla crisi sanitaria ed economica, ma anche quella ambientale. Seguono quindi gli strumenti da adottare: tecnologia, transizione ecologica, ricerca, digitalizzazione.
7. Lavoro: alcuni settori produttivi dovranno essere ripensati e rimodulati in chiave ecologica attraverso politiche finanziarie, fiscali e monetarie espansive a sostegno dei cambiamenti richiesti. Ciò vuol dire, anche, la fine dei sussidi “a pioggia” indiscriminati. Il sostegno economico dello Stato sarà destinato solo a quei settori e a quelle attività capaci di generare frutti (lavoro e crescita) anche dopo la fine della Crisi. L’attenzione confluisce poi sul tema della parità di genere: colmare il gap salariale tra Uomini e donne, garantire il welfare alle donne che permetta loro di superare le difficoltà che non permettono di coniugare carriera e famiglia.
8. Sud: Benessere, autodeterminazione, legalità e sicurezza saranno essenziali per garantire crescita nel Mezzogiorno, contro la disoccupazione (soprattutto giovanile e femminile) e lo spopolamento delle aree interne e l’emigrazione dei giovani. Saranno necessari investimenti in tutela e prevenzione del territorio, manutenzione e realizzazione delle infrastrutture. In questo senso, maggiore responsabilità e coinvolgimento verrà chiesta al settore privato.
9. Recovery Fund: Draghi, come d’altronde la Commissione UE, riconosce il grande lavoro svolto dal Governo precedente nella scrittura dei documenti progettuali che dovranno essere presentati ufficialmente a fine aprile (a dispetto di ciò che Renzi sosteneva per determinare la delegittimazione del Conte-Bis). Annuncia però maggiore approfondimento delle interlocuzioni con l’UE e dal punto di vista della fattibilità dei progetti del Next Generation EU.
10. Riforme: attese riforme nel campo:
– degli investimenti (aumentare e migliorare le condizioni di investimento);
– del Fisco: tra le altre, attenzione alla riduzione e progressività dell’ IRPEF , contrasto all’evasione fiscale (la riforma dovrà essere complessiva, affidata ai tecnici in cui i partiti vengono ascoltati):
– della Pubblica Amministrazione: Piano dello smaltimento dell’arretrato accumulato in pandemia. Digitalizzazione, aggiornamento continuo dei dipendenti pubblici con una maggiore efficienza delle assunzioni.
– della Giustizia: ridurre le inefficienze, sopprimere la corruzione, aumentare l’efficacia dell’attività giuridica soprattutto della giustizia civile. Tuttavia, sulla prescrizione e altri temi giurisdizionali di scontro tra i partiti della nuova maggioranza non vi è stata chiarezza.
11. Relazioni Internazionali: Il governo sarà a vocazione spiccatamente multilateralista e soprattutto europeista e atlantista. L’attenzione del Governo sarà destinata alle aree storicamente di influenza del nostro Paese: Balcani, Mediterraneo allargato (Libia) , Mediterraneo Orientale. I rapporti bilaterali saranno ritenuti prioritari con partner storici come gli USA, ma grande enfasi è stata data a Francia e Germania (si intuisce volontà di entrare nell’asse Parigi-Berlino costituendo un “triangolo” che include Roma). Focus anche sugli stati del Mediterraneo come Spagna, Grecia, Malta e Cipro (l’Italia ha sempre cercato un ruolo di leader dei paesi dell’Europa meridionale).
Ruolo di mediazione dell’Italia tra UE e Turchia e UE e Russia. Mario Draghi si dice anche preoccupato per le tensioni che si stanno accumulando in Asia attorno alla Cina. Sul tema delle migrazioni: Maggiore attenzione verrà data ai diritti umani, ma al contempo, ai sistemi di rimpatrio.
Ne viene fuori un discorso sicuramente realista che configura questo governo come un “Governo di Scopo” destinato a produrre riforme e investimenti entro il 2023. Spinta propulsiva in chiave ecologista, multilateralista e orientato alle nuove generazioni. Policies capaci di generare risultati fino al 2026 – 2030 – 2050. Tuttavia, sui temi di politica interna capaci di generare scontri tra le diverse ideologie partitiche, non vi sono state delle precise indicazioni: soprattutto a proposito di tasse e giustizia.