Monito della Storia:
Al fine di commemorare la Shoah non basta condividerne le macabre immagini o leggere le parole dei testimoni degli eventi che furono. In effetti, la memoria deve assurgere a piedistallo del monito e dell’insegnamento affinché eventi tanto nefasti, disumani e cruenti non avvengano più. Ecco che, in questo senso, appare necessario conoscere in fondo le ideologie deviate, i principi sui quali si basò e giustificò quella che viene definitiva “Soluzione finale”, cioè lo sterminio sistematico di ebrei, zingari, omosessuali, disabili e minorati.
C’è un libro, assai famoso, che aiuta a capire meglio il pensiero di Hitler: è il “Mein Kampf”.
Senza citarne alcune parti, ci si può, tuttavia, soffermare sui contorti quanto sottili ragionamenti in merito alla superiorità della razza ariana, alle colpe delle razze inferiori e al decadimento economico e sociale conseguente, secondo Hitler, all’inquinamento della razza. Queste considerazioni hitleriane possono far tornare alla mente certi cortocircuiti di ragionamento che in troppi ritengono “cose giuste”.
Parole di ieri:
Ne “Le mie battaglie di Hitler” è spiegata l’idea per cui l’oligarchia ebrea volesse condizionare il sistema economico e sociale tedesco, al fine di soggiogarlo. Quest’opera di soggezione, secondo Hitler, era operata anche da azioni di persuasione perpetrate con l’aiuto della Stampa e dei giornali filogiudaici.
Ancora, è possibile rinvenire nel manoscritto l’idea di Hitler che da decenni fosse in atto un’opera di “sostituzione” della razza tedesca con quella slava ed ebrea, al fine di sovvertire l’ordine sociale.
In varie parti del testo si può riscontrare la convinzione di Hitler che gli ebrei e in generale gli esseri umani da lui definiti inferiori, per una serie di concause fosse riuscita a sostituirsi nei posti dirigenziali e nei posti di lavoro agli ariani, cioè agli appartenenti di quella razza superiore che aveva fondato il Mondo. In poche parole, Hitler era convinto che gli ebrei “rubassero” il lavoro ai tedeschi.
Infine, solo per menzionare un altro pensiero, Hitler credeva che l’unione carnale tra ebrei e ariani, ma in generale tra razze inferiori e ariani, avesse determinato in alcuni paesi (e anche in Germania) un generale decadimento delle qualità umane e, dunque, un tracollo economico e sociale della civiltà
Tutto ciò, per Hitler, doveva essere fermato. Questo tarlo lo porterà a quella che tutti noi conosciamo come “Shoah”, ma che andrebbe evidenziata anche come “soluzione finale”, cioè il compimento ultimo ed estremo di un disegno distorto, anticipato da azioni, leggi e comportamenti e convinzioni lesivi della dignità degli esseri umani.
Parole di oggi:
Ebbene, se ci riflettiamo bene, leggendo queste righe tornano in mente le affermazioni che direttamente o indirettamente, esplicitamente o implicitamente sono entrate a far parte del linguaggio politico di molti Paesi del mondo compreso l’Italia, riconducibili alle formazioni di estrema destra:
“Gli immigrati rubano il lavoro agli italiani” (Ma questa retorica la ritroviamo negli USA, in Germania, in UK, in Francia, in Spagna ecc.)
“Prima gli italiani” (quindi prima chi gode di un diritto superiore rispetto agli “altri”, la dottrina dell’ “America First” calca lo stesso sentiero)
“Vengono qui per invaderci” (rivolto agli immigrati)
“Vogliono sovvertire la nostra cultura e le nostre tradizioni”
“L’invasione dei migranti in realtà è un complotto per sovvertire la nostra società”
Sono soltanto un assaggio di una sfilza di affermazioni concettuali che, a ben pensarci, poco si discostano dalle riflessioni che Hitler trascrisse nel “Mein Kampf”. Ciò accade nonostante siano abbondantemente sfatate dai dati ufficiali e autorevoli su occupazione, demografia, sicurezza, economia ecc., facilmente reperibili online, davvero alla portata di tutti.
Sta tutta qui l’ipocrisia: quella di condannare la Shoah e condividerne immagini e riflessioni con una mano, mentre con l’altra si vota per partiti o politici che in fondo predicano idee pericolosamente simili a quelle con cui si giustificò proprio l’Olocausto.
Minimizzazione e negazione:
Come, del resto, minimizzare quello che succede oggi in Libia o nei Balcani ( a causa dei respingimenti collettivi l‘Italia è stata persino condannata), minimizzare il dramma di chi migra, ha il sapore amaro del negazionismo di chi disse (e dice ancora) che la Shoah è tutta una montatura e non è mai esistita.
Un giorno, tra qualche anno, quando potremo vedere la Storia da lontano e con obiettività, ci accorgeremo meglio di tutto questo. Comprenderemo tutti, probabilmente troppo tardi, che certe parole sono pericolose e se ammesse, minimizzate e giustificate possono determinare conseguenze gravi.
La Storia ci consegna oggi un monito, sta alla società civile coglierlo, onde evitare di ripete gli stessi errori del passato. In quest’ottica, tuttavia, sembra che il sonno della ragione abbia offuscato la vista di troppi e che il sibilo assordante della propaganda menzognera abbia obnubilato l’udito e la mente di coloro che credono davvero nella correttezza delle parole di certi personaggi e politici.
*Dedicato ai migranti di Lipa (Bosnia), bloccati nella morsa del Gelo e dimenticati da ogni istituzione. Senza acqua, senza elettricità, senza servizi igienici e senza un tetto sopra la testa.