L’autunno di Trump


Il 6 novembre prossimo l’elettorato americano è richiamato alle urne. Intervista (via skype) a Rachael Miller, assistente alla corte federale dello stato del New Jersey su come funzionano le elezioni di Mid-term. Tra scontati (?) risultati e lo spettro di un referendum per Trump.


Qual è la funzione delle elezioni di Mid-Term?

Per capire le elezioni di medio termine, bisogna capire come vengono eletti i nostri senatori e la camera dei membri rappresentativi. I membri del Senato hanno un mandato di sei anni ed i membri della camera  uno di due anni. Praticamente, la camera dei membri rappresentativi può essere eletta ogni anno, e ci sono corse al Senato quasi ogni anno (ovviamente per senatori diversi). Il motivo per cui le Mid-Term sono considerate così importanti è perché rappresentano la proiezione del parere dell’elettorato sull’attuale amministrazione presidenziale. Dal momento che un buona fetta del paese nutre un profondo dissenso per Trump, questa elezione sarà una sorta di “referendum” sull’amministrazione Trump. La grande domanda è quale Stato eleggerà candidati Pro-Trump o anti-Trump. Quindi, per riassumere, non c’è alcuna differenza tra le elezioni di Mid-Term e qualsiasi altra elezione, tranne per il fatto che dalle prime si desume un parere popolare sull’operato dell’attuale amministrazione 

Quali sono le differenze con quelle presidenziali?

L’unica differenza tra le Mid-Term e quelle presidenziali è che il Presidente non viene interessato per la futura rielezione. Sono solo i membri della camera dei rappresentanti e dei senatori ad essere eletti.

Qual è la procedura usuale per votare negli Stati Uniti?

Per votare negli Stati Uniti è necessario essere un cittadino di almeno 18 anni di età. La registrazione al voto varia per ogni stato. Ad esempio nel New Jersey (dove vivo), si compila un modulo cartaceo e lo si invia al Collegio elettorale della contea di appartenza. Dopodiché si riceve una conferma di avvenuta registrazione al voto e si è assegnati ad un seggio elettorale. Nella mia città ad esempio vado alla stazione locale dei vigili del fuoco. Il giorno delle elezioni, si arriva al seggio elettorale, e si da il proprio voto! Semplice!

Il partito repubblicano è il favorito nelle elezioni. Tuttavia, i democratici sembrano alzarsi nei sondaggi. Una previsione sul risultato finale?

Purtroppo non ho una previsione. L’esito in realtà dipende dallo Stato in cui vivi. Io abito in uno Stato a prevalenza democratica. La maggior parte dei nostri rappresentanti eletti (tra cui il nostro governatore) sono democratici. Qui nel New Jersey sembra che i democratici vinceranno. Non posso dire lo stesso per gli “stati in bilico”. Le elsezioni sono troppo vicine per dirlo.

Quanto potrebbe influenzare la vicenda del giudice della Corte suprema Brett Kavanaugh sulla vittoria repubblicana?

Non credo che la conferma di Kavanaugh potrà avere alcun effetto sull’elettorato, tranne (forse) per quello femminile , alquanto sconcertato per  le accuse di molestie avanzate da alcune donne (anche repubblicane) verso di lui e di come si sia rivelato questo processo.

Il 9 ottobre l’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Nikki Haley ha deciso di dimettersi. Che tipo di atto politico potrebbe nascondersi dietro questa decisione?

Penso che Haley sia una persona ragionevole. E penso che stia lottando con l’idea di essere il portavoce internazionale di un’amministrazione irragionevole. Inoltre, come figlia di genitori immigrati, ritengo che probabilmente stia lottando contro la rappresentanza di un’ amministrazione palesemente anti-immigrazione.

Potrebbe essere collegato alle prossime elezioni di medio termine?

La teoria che la sua decisione sia legata ad un’eventuale ricandidatura è interessante, ma non credo che sia vero. Piuttosto, palesemente non ama l’amministrazione Trump e le sue politiche. Per cui ritengo che abbia più  a che fare con il suo precedente ruolo che con qualsiasi altra cosa.

I dati di disoccupazione più recenti,  attestano la stessa al 3,7%, la percentuale più bassa dal 1969. Questo “merito” è dovuto solo alla politica isolazionista di Trump e della  “guerra cinese ai dazi ” o c’è di più dietro?

Io non sono un’ economista e in generale non mi interesso molto dell’economia, quindi non credo di poter rispondere molto bene a questa domanda. 

Questo “socialismo americano” potrebbe garantire la rielezione del GOP nel 2020?

Non credo che ci sia davvero un  “socialismo americano” in corso qui. Anche i nostri politici progressisti non sono più socialisti degli stessi moderati in Europa. Penso che il GOP stia propagandando molte scelte tipiche della sinistra, per cercare di farli sembrare “socialisti”, come una tattica intimidatoria. La mia speranza è che il GOP venga spodestato alle elezioni del 2020 e che Trump non vinca di nuovo, ma è molto difficile da prevedere. In fin dei conti, tutti avevano previsto la vittoria schiacciante della Clinton nel 2016; ma poi questo non è accaduto.

Nel frattempo come si sta riorganizzando il partito democratico?

Dal mio punto di vista, i democratici stanno attuando un “cambio della guardia”, per così dire. Molte figure storiche moderate all’interno del partito sono state sfidate dai giovani progressisti alle elezioni primarie ed hanno perso.  Penso che questa mossa verso il progressismo sia dovuta al modo in cui l’amministrazione Trump si è imposta come l’”anti Progressismo”. Penso che questa elezione di medio termine paleserà se i democratici siano o meno sulla strada giusta.

Emanuele Pipitone

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