IL SUICIDIO DEL GENERALE CROATO


IL SUICIDIO DEL GENERALE CROATO

29 Novembre 2017: L’ex generale croato condannato, Slobodan Praljak, si suicida con veleno in aula, davanti ai giudici all’Aja, nel tribunale dell’Onu. (video in fondo all’Articolo)

Prima di commettere l’atto, l’ex comandante delle forze croato-bosniache ho urlato:

“Slobodan Praljak non è un criminale di guerra e con sdegno respingo la sentenza”

dopo che i giudici avevano confermato in appello la sentenza a suo carico di 20 anni di carcere per crimini di guerra per la ex Jugoslavia.

L’ evento ha scioccato l’opinione pubblica croata e lo stesso governo di Zagabria.
Lungi dall’accettare la versione del tribunale che sancisce l’esistenza di “un’impresa criminale congiunta” tra i separatisti croato-bosniaci dell’Herceg-Bosna e le autorità di Zagabria, il premier croato, Tudjman, ha sostenuto che “la Bosnia indipendente non esisterebbe senza l’aiuto dei croati”.
Il premier sostiene che il verdetto “allude in modo sbagliato al ruolo della leadership croata nei confronti degli sviluppi in Bosnia Erzegovina durante gli anni Novanta”. Inoltre, ha concluso il premier croato, “è assurdo che non ci sia stato alcun verdetto internazionale che abbia stabilito la responsabilità dell’allora leadership della Serbia”. Il Tribunale dell’Aia è stata di fatto accusata di non essere “un tribunale giuridico, ma politico”.

Praljak, la cui morte e’ stata confermata in ospedale, è stato un Generale dell’esercito croato prima e membro del Consiglio di difesa croato poi (l’esercito croato in Bosnia durante la guerra nei Balcani), Praljak è uno dei sei esponenti politici accusati e poi condannati dal tribunale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia, relativi al dramma della pulizia etnica contro i bosniaci musulmani.

Cloè Saint-Nom

 

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