Cooperazione o Strategia: Unione Europea, NATO e terrorismo


Politica cooperativa o strategica?

La NATO e l’Unione Europea, considerando le sfide comuni, sono partner unici ed essenziali che condividono valori comuni, e interessi strategici. Inoltre, bisogna sottolineare che entrambe le organizzazioni hanno in comune 22 Stati membri. Da come si evince dalla Strategia Globale e dalla Joint Declaration, le due organizzazioni cooperano su una vasta gamma di temi, tra cui la gestione delle crisi, lo sviluppo delle capacità, la costruzione di capacità dei partner, le minacce ibride e la sicurezza marittima. La stretta collaborazione tra la NATO e l’UE è un elemento importante nello sviluppo di quello che viene definito un “Comprehensive Approach” per la gestione delle crisi e le operazioni. Sommariamente si tratta di un approccio che richiede un’efficace applicazione sia dei mezzi militari che civili. La NATO e l’UE sono entrambe impegnate a combattere il terrorismo e la proliferazione di armi di distruzione di massa. Hanno scambiato informazioni sulle loro attività nel campo della protezione delle popolazioni civili contro attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN). La NATO e l’UE hanno entrambe identificato la minaccia terroristica, che quindi risulta un problema comune, tuttavia, riprendendo la questione di base, resta da spiegare se dalle politiche messe in atto fino ad ora, le due organizzazioni hanno intenzione di cooperare (unendo gli sforzi al fine di risolvere una minaccia comune e maggiore) o di adottare un approccio strategico (inteso come unione tattica che ha come primo fine il rafforzamento della singola organizzazione e rafforzare le proprie capacità per poi concentrarsi della minaccia terroristica).

In effetti, per tentare di dare una risposta realistica e contemporanea, bisogna adottare una chiave di lettura altrettanto attuale: l’elezione di Donald Trump. Durante la campagna elettorale, il Presidente degli Stati Uniti ha manifestato il suo disinteresse nei confronti della politica di sicurezza e difesa europea, definendo anche la NATO come un’organizzazione “obsoleta”: il suo ultimo fine, almeno fino a qualche giorno prima della sua elezione, era quello di fare del suo paese una grande potenza come ai tempi della guerra fredda. Per molti anni la NATO ha fatto da filtro agli interessi dei due continenti: per gli USA gli alleati europei rappresentavano una base logistica per proiettare la propria influenza ad est e gestire le crisi (come il caso dell’Afghanistan), per l’UE gli USA rappresentavano una garanzia per sostenere la propria sicurezza e difesa. I programmi di politica estera di Donald Trump possono però disattendere questo tipo di relazione a somma zero.

Già dalla guerra in Afghanistan, negli Stati Uniti si era sviluppata una forma di avversione verso l’Alleanza e l’utilità degli alleati europei, mitigata però dalla politica estera del Presidente Barack Obama che ha sempre cercato di adottare un approccio fondato sul “compromesso”. Con l’arrivo di Trump questo approccio non è considerato vantaggioso per i fini della potenza americana, e sia la NATO che l’UE potrebbero ottenere degli effetti sfavorevoli. Considerando la prospettiva europea, nel medio periodo, la migliore strategia sarebbe quella di rafforzare la propria cooperazione con la NATO, e considerarla come filtro per mantenere una linea di dialogo con gli USA. In effetti, secondo Tomas Valasek, direttore del Carnegie Europe, sia la NATO che l’UE hanno tutto l’interesse di cooperare, e allo stesso di avere i favori degli Stati Uniti, facendo proprio leva su uno degli interessi maggiori dell’amministrazione Trump: la lotta contro la minaccia terroristica.

L’incontro del 25 maggio a Bruxelles sembra che abbia riassunto a pieno i diversi giochi di potere e strategie dei tre attori. La NATO si impegnerà nella Coalizione internazionale sotto l’egida degli Stati Uniti. Questo significa che i 22 stati membri che l’UE e la NATO hanno in comune, si impegneranno nella lotta contro il terrorismo islamico (che comporta di conseguenza l’emergenza dei flussi migratori) adottando un doppio approccio: il soft-power attraverso i mezzi e le capacità messe a disposizione dall’UE in quanto organizzazione, e allo stesso attraverso il filtro della NATO parteciperanno alla coalizione internazionale. Gli Stati Uniti, in quanto potenza singola, non avranno un impatto diretto sui paesi europei e viceversa, con una NATO che si evolve per far fronte al nuovo scenario delle minacce ibride. Riprendendo quindi le riflessioni fatte nella pubblicazione dell’Istituto Egmont “Strategic autonomy and EU-NATO Cooperation: squaring the circle” del Prof. Dr. Jolyon Howorth Secondo Karl-Heinz Kamp, e quelle del Presidente dell’Accademia Federale per la politica di sicurezza di Berlino, sembra che più che una politica cooperativa, sia la NATO che l’UE stiano sviluppando una forma di politica strategica adattata al programma estero americano.

Proprio sullo sfondo della lotta contro la minaccia terroristica, l’UE potrebbe cogliere l’occasione di “staccarsi dalla dipendenza” degli Stati Uniti, intesi come singola potenza. Di conseguenza sarebbe un’opportunità per incrementare le proprie capacità di sicurezza e difesa utilizzando gli strumenti NATO, intesa come filtro per potenziare la propria efficienza per contrastare la minaccia. Allo stesso tempo la NATO, con al suo interno 22 stati europei, avrà l’occasione di continuare il suo processo di adattamento fondato sulla cooperazione con un’Unione che ha un forte impatto al livello di legittimità agli occhi dell’opinione pubblica, e allo stesso tempo riuscire a mettere d’accordo (o almeno sintetizzare) le preoccupazioni dell’UE e degli USA per contrastare la minaccia terroristica.

Maria Elena Argano

Ricercatrice I.Me.SI

Note:

Sito della NATO Foundation, Nato needs a new Strategic Concept: http://www.natofoundation.org/food/why-nato-needs-a-new-strategic-concept-karl-heinz-kamp-2/

Sito dell’Istituto Egmont, Strategic Autonomy  and EU-NATO cooperation: squaring the circle: http://www.egmontinstitute.be/publication_article/strategic-autonomy-and-eu-nato-cooperation/

Sito dell’Unione europea, Cooperazione strutturata permanente:  http://eur-lex.europa.eu/summary/glossary/permanent_structured_cooperation.html?locale=it

Sito della NATO, Strategic Concept:  http://www.nato.int/cps/sl/natohq/topics_56626.htm

Sito dell’EEAS, Global Strategy: https://europa.eu/globalstrategy/sites/globalstrategy/files/pages/files/eugs_fr_version_0.pdf

Sito del Consiglio europeo, Lutte contre le terrorisme:  http://www.consilium.europa.eu/fr/policies/fight-against-terrorism/

Sito dell’EEAS, Defence package:  https://eeas.europa.eu/sites/eeas/files/defence_package_factsheet_0.pdf

Sito della NATO, Joint Declaration: http://www.nato.int/cps/de/natohq/official_texts_133163.htm

Sito della NATO, Press Conference: http://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_144098.htm

Sito della NATO, Countering Terrorism:  http://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_77646.htm

Sito del Carnegie Europe, A new transatlantic security bargain: http://carnegieeurope.eu/2017/05/23/new-transatlantic-security-bargain-pub-70050

Sito del Carnegie Europe, Will Trump make Europe stronger?: http://carnegieeurope.eu/strategiceurope/?fa=70123

Sito del Carnegie Europe, NATO’s Troubled Missions:  http://carnegieeurope.eu/strategiceurope/70080

Sito della NATO, Relations with the European Union:  http://www.nato.int/cps/in/natohq/topics_49217.htm

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