Obamacare in rianimazione e terapia intensiva per il Partito Repubblicano
Fra i punti salienti che hanno contraddistinto la campagna elettorale del leader Repubblicano, oramai, 45° Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è l’abolizione del “Patient Protection and Affordable Care Act”, meglio conosciuto come Obamacare la riforma sanitaria considerata come una delle più importanti adottate dalla precedente amministrazione.[1]
La riforma sanitaria di Obama amplia la copertura sostanzialmente in tre modi:
1) costringendo le società assicurative a concedere le polizze anche ai cittadini malati o affetti da patologie croniche, che prima venivano sistematicamente rifiutati;
2) garantire sussidi a un numero di cittadini americani molto più largo rispetto al passato, per permettere di acquistare una polizza anche alle persone con i redditi medio-bassi;
3) stabilendo per legge l’obbligo per ogni cittadino americano di contrarre un’assicurazione sanitaria entro il 2014.[2]
Altre persone ancora sono state coperte grazie all’espansione del Medicaid, il programma sanitario federale per i più poveri (questa espansione è stata resa però facoltativa da una sentenza della Corte Suprema, che ha permesso a ogni Stato di decidere se finanziarla o no).[3]
La riforma Obama aveva tentato con parziale successo, di assicurare alla comunità una copertura sanitaria, facendolo valere come diritto e surclassando quella che fino a prima era stata l’idea di fondo, ovvero quella di un prodotto commerciale e come i tanti presente sul mercato e alla portata solo di una fetta di popolazione che avesse un capitale utile per poterne beneficiare.[4]
Qual era l’idea di Trump per l’abolizione dell’Obamacare?
A seguito delle elezioni presidenziali vinte da Donald Trump, l’Obamacare si è trovato a fare i conti con quella che oramai era una fine annunciata, pronto per essere sostituito da un programma di contro-riforma promosso dal neo Presidente e dal suo partito in nome di un ritorno ad una sfrenata libertà di mercato.
Il 24 Marzo però, a poche ore dalla votazione dell’Health care Act, lo speaker alla Camera Paul Ryan, su ordine del Presidente, ha fatto ritirare la riforma sanitaria, a causa di una guerra interna fra fazioni presenti all’interno dello stesso partito in cui l’autorità del loro Leader, Donald Trump appunto, a poco è servita a riportare l’ordine.
Lo smacco al Presidente americano arriva proprio dal partito repubblicano, conscio che portare la proposta di legge alla votazione ne avrebbe decretato la bocciatura a causa delle defezioni di deputati sia moderati che ultra-conservatori, divisi tra l’ala più intransigente che voleva spazzare via tutti i progressi dell’Obamacare e la componente moderata che voleva salvarlo.[5]
Ma cos’è il Trumpcare? Nel disegno di legge, si prevedeva l’eliminazione del servizio minimo obbligatorio che imponeva alle assicurazioni di rimborsare alcune prestazioni di base come il ricovero d’emergenza in un pronto soccorso o le spese del parto. Inoltre secondo il programma di riforma 24 milioni di americani rischiano di perdere benefici sanitari mentre l’Obamacare ne aveva iscritti oltre 20 milioni a beneficio. Alcuni emendamenti, avevano stabilito dei requisiti di lavoro per l’accesso al programma Medicaid per le classi meno abbienti, in contrasto con la proposta Obama che aveva permesso di ampliare la fascia di beneficiari.
Gli Stati inoltre, avrebbero ricevuto contributi federali che non avrebbero concorso a supportare il programma di Medicaid ma sarebbero stati spesi a loro piacimento e, infine, nel caso delle polizze, erano stati eliminati standard minimi di copertura per l’assistenza alla maternità, i servizi pediatrici e il pronto soccorso. Sembrava tutto pronto per un cambiamento radicale nella tutela sanitaria degli americani, un passo avanti per Trump e due, o forse più, per la salute degli americani.
Il primo tentativo di far passare la nuova legislazione attraverso gli organismi legislativi nazionali, getta il Presidente degli Stati Uniti nell’imbarazzo, mascherato abilmente dal carisma dell’invincibile uomo di affari, ma Trump si è giocato parte della sua reputazione di negoziatore e la sua credibilità di Presidente. Per l’American Health care act si è scritto un nulla di fatto, complice forse anche la fretta con cui Trump voleva chiudere i lavori pur sapendo di non avere la maggioranza.
Inoltre, l’eventuale tappa al Senato, dove la maggioranza repubblicana è più risicata sarebbe stata rischiosa.[6] In caso di vittoria, Trump sarebbe apparso come il Leader supremo del Partito Repubblicano, ma la bocciatura equivale ad un ennesimo colpo di immagine e prelude ad un rapporto con il partito difficile, in un Congresso dove i Democratici sono decisi a non fargli sconti su nulla.
Il naufragio della riforma sanitaria mette a serio rischio la poltrona di Paul Ryan, che ha supervisionato il disegno di legge e facendosi garante del rapporto tra la presidenza e il Congresso; sorte analoga spetta a Reince Priebus, il capo dello staff della Casa Bianca che come ex presidente del partito avrebbe dovuto assicurare una maggiore coesione interna.[7]
Donald Trump si è difeso sottolineando una mancanza minima ma decisiva di voti per l’approvazione della riforma sanitaria e il preludio di una imminente esplosione dell’attuale programma sanitario, diventato, a suo dire, insostenibile.[8]
Disfatta anche per Mike Pence e Mick Mulvaney rispettivamente Vice Presidente e Direttore dell’Office of Management and Budget uniti in attività di lobbying per ottenere il voto favorevole al Trumpcare. La Leader della minoranza democratica Nancy Pelosi definisce l’accaduto come una vittoria a tutela dei disabili e degli anziani. Cosa accadrà adesso?
Di certo Trump continuerà nell’attuazione degli altri punti del suo programma passando alla questione delle tasse negli Usa. Riformare il sistema sanitario non è mai stato semplice in nessuno stato ben che meno negli Stati Uniti d’America, in cui il diritto alla salute è stato sempre concepito in maniera distorta come una merce che compra chi ha un capitale utile da investire, e non come un diritto del cittadino a cui lo Stato non può voltare la faccia.[9]
Maria Martina Bonaffini
[1] https://www.forexinfo.it/Obamacare-cos-e-come-funziona-cosa-cambia-con-Trump ultimo accesso in data 26-03-2017
[2] http://www.ilpost.it/2012/06/25/la-riforma-sanitaria-di-obama-e-costituzionale-2/ ultimo accesso in data 26-03-2017
[3] ibidem
[4]http://www.repubblica.it/esteri/2017/03/24/news/usa_trump_non_ha_i_voti_tra_i_repubblicani_per_la_riforma_sanitaria-161314776/ ultimo accesso in data 26-03-2017
[5] http://it.radiovaticana.va/news/2017/03/25/usa_ritirato_piano_sanitario_di_trump,_autorizzato_keystone/130107 ultimo accesso in data 27-03-2017
[6] http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/24/usa-trump-ritira-la-riforma-sanitaria-non-ha-voti-del-partito-repubblicano/3473724/ ultimo accesso in data 27-03-2017
[7] http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/trump_ritira_riforma_obamacare_non_sara_abolita-2338409.html ultimo accesso in data 27-03-2017
[8]http://it.radiovaticana.va/news/2017/03/25/usa_ritirato_piano_sanitario_di_trump,_autorizzato_keystone/130107 ultimo accesso in data 27-03-2017
[9] ibidem