#Pensatodavoi
Lo spazio settimanale, a misura di lettore, per le vostre riflessioni
Stop ai lavori del Muos, arriva la sentenza del Tar: pericoloso per la salute
Nei giorni scorsi, i
giudici del Tar di Palermo hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di
Niscemi (Caltanissetta) contro la realizzazione del Muos (Mobile User objective System), il sistema di comunicazione
satellitare della marina militare statunitense in fase di realizzazione in
Sicilia. L’impianto, in fase di esecuzione, era stato inizialmente avversato
anche dal governatore regionale Rosario Crocetta che aveva sospeso i lavori in
attesa di una valutazione tecnica da parte dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità)
sugli eventuali rischi legati all’impatto ambientale e alla salute. Nel marzo
del 2013, la Regione revoca in via definitiva
l’autorizzazione alla costruzione della stazione Muos a Niscemi. Ma non
finisce qui. Infatti, nel mese di luglio il Presidente Crocetta, smentendo
quanto precedentemente affermato, pone in essere la “revoca della revoca” consentendo la prosecuzione dei lavori. La
sentenza del Tar ha dichiarato che le “revoche” delle autorizzazioni operate
dalla Regione Siciliana erano da qualificare come “annullamenti in autotutela
con effetto definitivo”. Pertanto, la successiva “revoca della revoca” del 24 luglio è inefficace dal momento che
l’annullamento opera con effetto “ex tunc”.
Di conseguenza, “i lavori compiuti dalla Marina Statunitense sono da considerare
integralmente abusivi in quanto iniziati e proseguiti in assenza di
autorizzazioni.” Inoltre, il Tar ha
ritenuto insufficienti i documenti su
cui l’Assessorato all’ambiente della Regione Sicilia ha fondato il
provvedimento di revoca della precedente revoca delle autorizzazioni. Difatti,
come si evince dalla sentenza “l’Iss (Istituto Superiore di Sanita) si è basato
su procedure di calcolo semplificate che non forniscono accettabili indicazioni
nell’ottica del caso peggiore”. Fondamentale per l’emissione del giudizio è
stata l’analisi condotta dal professor Marcello D’amore (ordinario di Elettronica
all’Università Sapienza di Roma) verificatore nominato dal Tar dopo
il ricorso del Comune di Niscemi con lo specifico compito di integrare la
precedente verifica compiuta dall’Istituto superiore di sanità.Quella sul Muos è
sicuramente una sentenza storica. Una vittoria per i comitati e i cittadini
onesti che hanno combattuto e combattono per la smilitarizzazione della nostra
terra, per rivendicare i nostri diritti e, in particolare, per coloro i quali credono nella Sicilia come
base di pace e non come territorio stuprato dallo straniero come piattaforma di
guerra.
giudici del Tar di Palermo hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di
Niscemi (Caltanissetta) contro la realizzazione del Muos (Mobile User objective System), il sistema di comunicazione
satellitare della marina militare statunitense in fase di realizzazione in
Sicilia. L’impianto, in fase di esecuzione, era stato inizialmente avversato
anche dal governatore regionale Rosario Crocetta che aveva sospeso i lavori in
attesa di una valutazione tecnica da parte dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità)
sugli eventuali rischi legati all’impatto ambientale e alla salute. Nel marzo
del 2013, la Regione revoca in via definitiva
l’autorizzazione alla costruzione della stazione Muos a Niscemi. Ma non
finisce qui. Infatti, nel mese di luglio il Presidente Crocetta, smentendo
quanto precedentemente affermato, pone in essere la “revoca della revoca” consentendo la prosecuzione dei lavori. La
sentenza del Tar ha dichiarato che le “revoche” delle autorizzazioni operate
dalla Regione Siciliana erano da qualificare come “annullamenti in autotutela
con effetto definitivo”. Pertanto, la successiva “revoca della revoca” del 24 luglio è inefficace dal momento che
l’annullamento opera con effetto “ex tunc”.
Di conseguenza, “i lavori compiuti dalla Marina Statunitense sono da considerare
integralmente abusivi in quanto iniziati e proseguiti in assenza di
autorizzazioni.” Inoltre, il Tar ha
ritenuto insufficienti i documenti su
cui l’Assessorato all’ambiente della Regione Sicilia ha fondato il
provvedimento di revoca della precedente revoca delle autorizzazioni. Difatti,
come si evince dalla sentenza “l’Iss (Istituto Superiore di Sanita) si è basato
su procedure di calcolo semplificate che non forniscono accettabili indicazioni
nell’ottica del caso peggiore”. Fondamentale per l’emissione del giudizio è
stata l’analisi condotta dal professor Marcello D’amore (ordinario di Elettronica
all’Università Sapienza di Roma) verificatore nominato dal Tar dopo
il ricorso del Comune di Niscemi con lo specifico compito di integrare la
precedente verifica compiuta dall’Istituto superiore di sanità.Quella sul Muos è
sicuramente una sentenza storica. Una vittoria per i comitati e i cittadini
onesti che hanno combattuto e combattono per la smilitarizzazione della nostra
terra, per rivendicare i nostri diritti e, in particolare, per coloro i quali credono nella Sicilia come
base di pace e non come territorio stuprato dallo straniero come piattaforma di
guerra.
Antonio Alfonso